EDITORIALI























ALEX E CAROLINA: UNA COPPIA D'ORO. RINATA!


di Cesare Monetti


Quando un'atleta di un così detto sport minore (mamma quanto è antica 'sta denominazione) come Carolina Kostner finisce sui giornali non solo nelle cronache sportive bensì nelle pagine di costume oppure di cronaca significa che il personaggio in questione è ormai un simbolo, qualcosa che apre i confini della propria disciplina sportiva. 


Con il titolo mondiale conquistato ieri sul ghiaccio di Nizza Carolina è ormai un fenomeno di costume e la conferma arriva tra i tanti articoli di oggi sui media. Anche per quello pubblicato nelle pagine di cronache italiane sul Corriere della Sera da parte della brava Gaia Piccardi. Una piacevole intervista, tanto personaggio e poca tecnica di pattinaggio sul ghiaccio. Francamente sono contento quando ciò accade, il presentarsi in altri mondi e ad altri lettori che non seguono lo sport a mio avviso è solo positivo. 


Alex Schwazer come noto è il fidanzato di Carolina, ieri era a Nizza bello imboscato nel palasport, nessuno ha capito dove fosse, nell'anonimato si è goduto il successo della sua bella. Era il suo giorno, era il suo momento di fata del ghiaccio, sarebbe stato un colpo basso rubarle la scena e magari distrarla. Il successo di  Carolina non è certo nato per caso ma è frutto di ore e ore di estenuanti allenamenti, di tanti sacrifici e soprattutto di una nuova sicurezza mentale, fondamentale in una disciplina come il pattinaggio su ghiaccio. 


La cosa che sorprende e soprattutto ci rallegra è che in questi mesi anche il nostro Alex è ritornato ai livelli più alti del 'tacco-punta'. In questo momento Schwazer detiene la migliore prestazione mondiale del 2012 sia nella 20km che nella 50km. Insomma è il migliore al mondo. Come Carolina. 


Se Alex afferma che il segreto di tale periodo di forma sono i nuovi stimoli ricevuti nel  trasferirsi a Settimo Milanese per essere seguito dal nuovo tecnico Michele Didoni, sotto sotto credo proprio che invece la reale motivazione sia la ritrovata serenità anche da parte di Carolina. Ormai la sua seconda metà. Ormai parte di lui.  


Tutti e due insomma hanno ritrovato il sorriso e la tranquillità, tutti e due sono tornati al vertice. Sono due persone d'oro, nel vero senso del termine perché hanno in tasca medaglie d'oro importanti, ma sono anche d'oro nella loro maniera di porsi: l'educazione, il sorriso ed i modi estremamente garbati sono nella loro indole. 


Carolina il suo oro l'ha vinto, Alex in agosto a Londra 2012 dovrà dimostrare di essere ritornato dopo un quadriennio difficile il numero uno della marcia mondiale. Forza Alex, Carolina sarà lì ben nascosta nello stadio ad aspettarti così come pagine di costume, gossip, cronache...sono pronte ad essere riempite. Annoiati da inutili pagine di calcio mercato, sterili polemiche, doping e squalidi arresti, personaggi dello sport come voi sono davvero oro!






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IL MONDIALE DELLE OCCASIONI MANCATE

di Cesare Monetti

Un mondiale in chiaro-scuro per l'Italia dove le pagine chiare, bisogna ammetterlo una volta tanto, sono state di più di quelle scure. A mio avviso lo si può definire il mondiale indoor delle occasioni mancate! Antonietta Di Martino compresa.

Perché analizzando i piazzamenti vari risulta evidente come con poco di più si sarebbe potuto raccogliere tanto di più. La stessa Antonietta si prende un bell'argento che avrebbe potuto essere anche un oro. E' bene ribadirlo quest'ultimo è stato vinto con 1,98, misura alquanto modesta e decisamente alla portata della nostra azzurra. Per una volta, rara se non unica, non si combatte a 2,04 o più, misure fuori portata per Antonietta. Per una volta la Chicherova non era proprio la campionessa che ha dimostrato di essere negli ultimi dodici mesi. Antonietta è stata brava a commettere pochi, pochissimi errori e per questo è stata premiata, ma cresce il rammarico. Con i due metri saremmo qui ora a raccontare di una nuova campionessa mondiale tutta italiana. Per lei ora la confortante notizia che ai Giochi di Londra tutto in pedana può davvero accadere.

Fabrizio Donato (Foto di Giancarlo Colombo / Fidal)
Altra occasione mancata è per Fabrizio Donato che si è 'rotto' nel momento più importante. In canna aveva uno o due salti superiori ai 17,50, lo si vedeva, glielo si leggeva negli occhi. Qualcosa di superiore (la sfiga??) l'ha bloccato impedendogli di esprimersi come avrebbe voluto. Davvero un'occasione mancata, non ha colpe, è il solito grande leone del triplo. Ora riaggiusti la carrozzeria, un'occasione mancata a Londra sarà molto ma molto più grave.

Tutto bene? Direi di no, perchè Silvano Chesani nel salto in alto avrebbe potuto fare il bis della medaglia della Di Martino. Due settimane fa agli italiani di Ancona è volato a 2,31, ci voleva tanto a ripetersi? Certo qualcosa nella pedana e nell'aria c'era se tutti, uomini e donne, hanno saltato misure basse. Forse la stanchezza dei turni eliminatori, forse la tensione...ma almeno alla finale ci doveva e ci poteva essere. Alla sua età sarebbe stata una carica di fiducia e di sicurezza che lo avrebbe proiettato nell'atletica che conta per davvero.

Senza andare troppo nei tecnicismi e nei risultati, appare davvero mancante l'occasione mancata di Elisa Cusma. Si va bene la finale era un terno al lotto con tre sole batterie per passare dalle 18 possibili alle 6 finaliste, però Elisa ha perso l'occasione per dimostrare che a questo livello ci può ancora stare. Il suo ritirarsi può sembrare la definitiva resa di una ragazza che non è solo fuori forma ma è completamente fuori...di testa. Non fraintendetemi, intendo poco concentrata, poco convinta, poco sul pezzo. Elisa è inconsistente al momento. Avrebbe dovuto dimostrare il contrario, anche terminare in 2'03", poco importa, le gare si vincono e si perdono, ma il fermarsi denota una forma precaria e una mentalità vincente tutta da ricostruire.

Facile direte voi giocare con i SE e con i MA il lunedì mattina bello comodo seduti ad una scrivania, però questo noi dobbiamo e possiamo fare, mettere in luce le ombre e dare tono e valore alle positività. A Istanbul poteva andare peggio, ma con poco di più poteva andare decisamente meglio. Un'occasione mancata!



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