Stefano Scaini era una giovane promessa quando nel 2001 sbalordì tutti vincendo il bronzo agli Europei di Cross. Poi tanti anni nelle Fiamme Gialle e tutti i terreni sotto i piedi, strada, cross, montagna, pista. Ora si ritrova fuori dal gruppo sportivo della Guardia di Finanza. E non sa perché. Però si sta allenando anche in questi mesi e i risultati pur non essendo più professionista sono davvero sorprendenti.
di Cesare Monetti
Come mai non ti vediamo più
correre con la maglia delle Fiamme Gialle?
La dirigenza della società ha preferito non riconfermarmi, la causa non la
so, sinceramente io stesso e la maggior parte degli addetti ai lavori mi
domanda la motivazione. Ricordo solo che il direttore tecnico Di Saverio da un
giorno all’altro mi ha telefonato dicendomi che dal giorno successivo dovevo
prendere servizio effettivo senza darmi una spiegazione alla dismissione come
atleta.
Come funzionano i tesseramenti per i gruppi militari?
Ci sono dei parametri dati dai tempi corsi nelle gare in pista, dai titoli
Italiani e dalle maglie azzurre. Basta uno di questi requisiti, e puoi essere
tesserato al gruppo sportivo per due anni.
Eri in possesso di almeno uno di questi requisiti?
Certo, nonostante aver avuto un problema di salute che mi ha impedito di
allenarmi per 3mesi, avevo indossato la maglia azzurra ai Campionati Europei di
corsa campestre a Albufeira 2010. Anche se non d’interesse avevo anche 2 quarti
posti ai Campionati Italiani di cross a Volpiano e 10k su strada a Pordenone.
Credo la mia più importante prestazione sia stata correre un 3000 siepi alla
Coppa Campioni (Villa Real), nonostante avessi preparato fino ai tre giorni
precedenti una mezza maratona. La società mi ha chiamato per coprire la gara
senza aver mai saltato una siepe in vita mia e con la preparazione di una 21km.
Grazie al mio sacrificio la squadra è arrivata 3, ed io ho lasciato il mio
ginocchio sulla siepe…
La Fidal tutela queste scelte? Essendo atleta d’interesse nazionale
hai avuto supporto o qualche domanda in merito?
No, nulla di nulla.
Come mai atleti che non erano in possesso di questi requisiti sono
stati riconfermati e tu no?Esempio eclatante è stato Marco Mazza, ben più
anziano e oramai sconosciuto ai fini dei risultati...
Non saprei risponderti.
Ora sei tesserato con RCF Roma, e continui ad avere ottimi
risultati, come il titolo Italiano sui 10k ad Arezzo, il secondo posto alla
corsa campestre di Borgo Valsugana e il terzo posto ai campionati Italiani di
mezza alla Roma-Ostia con il personale di 1h4’04”. Come fai a conciliare lavoro
e risultati da professionista?
Certo non è semplice, diciamo che devo fare il doppio della fatica, visto
che mi capita di fare anche le notti. Credo che se non avessi una grande
determinazione e un supporto morale getterei la spugna.
L’anno passato hai debuttato in maratona facendo il minimo B per le
Olimpiadi, perché non hai riprovato una maratona autunnale per tentare di fare
il minimo A?
Avrei dovuto correre Torino, ma gli ultimi 20giorni ho avuto problemi di
salute. Stavo molto bene, l’obiettivo era correre il minimo richiesto dalla
Fidal per i Giochi. Il prof. Ticali era convinto che potessi farcela.
Purtroppo, allenarsi 2 volte al giorno preparando una maratona e lavorare non
coincidono molto.
In casa hai una avversaria tosta, Anna Incerti. Come organizzate le
vostre giornate con gli allenamenti?
Non è semplice, quando Anna è a Udine corro sempre con lei, cercando di
conciliare con i turni e cerco di darle una mano. Ma nei periodi di allenamento
specifico scende a Bagheria per farsi seguire dal prof. Ticali, esigente e
professionale nel volerla vedere per gestirla nel modo più ottimale. Sono
sacrifici che dobbiamo fare, altrimenti medaglie come Barcellona 2009 e Daegu
2003 non arriverebbero.
Nessun commento:
Posta un commento