giovedì 15 marzo 2012

FUORI DALLE FIAMME GIALLE...E NON SO IL PERCHE'


Stefano Scaini era una giovane promessa quando nel 2001 sbalordì tutti vincendo il bronzo agli Europei di Cross. Poi tanti anni nelle Fiamme Gialle e tutti i terreni sotto i piedi, strada, cross, montagna, pista. Ora si ritrova fuori dal gruppo sportivo della Guardia di Finanza. E non sa perché. Però si sta allenando anche in questi mesi e i risultati pur non essendo più professionista sono davvero sorprendenti.

di Cesare Monetti

Come mai non ti vediamo più correre con la maglia delle Fiamme Gialle?
La dirigenza della società ha preferito non riconfermarmi, la causa non la so, sinceramente io stesso e la maggior parte degli addetti ai lavori mi domanda la motivazione. Ricordo solo che il direttore tecnico Di Saverio da un giorno all’altro mi ha telefonato dicendomi che dal giorno successivo dovevo prendere servizio effettivo senza darmi una spiegazione alla dismissione come atleta.

Come funzionano i tesseramenti per i gruppi militari?
Ci sono dei parametri dati dai tempi corsi nelle gare in pista, dai titoli Italiani e dalle maglie azzurre. Basta uno di questi requisiti, e puoi essere tesserato al gruppo sportivo per due anni.

Eri in possesso di almeno uno di questi requisiti?
Certo, nonostante aver avuto un problema di salute che mi ha impedito di allenarmi per 3mesi, avevo indossato la maglia azzurra ai Campionati Europei di corsa campestre a Albufeira 2010. Anche se non d’interesse avevo anche 2 quarti posti ai Campionati Italiani di cross a Volpiano e 10k su strada a Pordenone. Credo la mia più importante prestazione sia stata correre un 3000 siepi alla Coppa Campioni (Villa Real), nonostante avessi preparato fino ai tre giorni precedenti una mezza maratona. La società mi ha chiamato per coprire la gara senza aver mai saltato una siepe in vita mia e con la preparazione di una 21km. Grazie al mio sacrificio la squadra è arrivata 3, ed io ho lasciato il mio ginocchio sulla siepe…

La Fidal tutela queste scelte? Essendo atleta d’interesse nazionale hai avuto supporto o qualche domanda in merito?
No, nulla di nulla.

Come mai atleti che non erano in possesso di questi requisiti sono stati riconfermati e tu no?Esempio eclatante è stato Marco Mazza, ben più anziano e oramai sconosciuto ai fini dei risultati...
Non saprei risponderti.

Ora sei tesserato con RCF Roma, e continui ad avere ottimi risultati, come il titolo Italiano sui 10k ad Arezzo, il secondo posto alla corsa campestre di Borgo Valsugana e il terzo posto ai campionati Italiani di mezza alla Roma-Ostia con il personale di 1h4’04”. Come fai a conciliare lavoro e risultati da professionista?
Certo non è semplice, diciamo che devo fare il doppio della fatica, visto che mi capita di fare anche le notti. Credo che se non avessi una grande determinazione e un supporto morale getterei la spugna.

L’anno passato hai debuttato in maratona facendo il minimo B per le Olimpiadi, perché non hai riprovato una maratona autunnale per tentare di fare il minimo A?
Avrei dovuto correre Torino, ma gli ultimi 20giorni ho avuto problemi di salute. Stavo molto bene, l’obiettivo era correre il minimo richiesto dalla Fidal per i Giochi. Il prof. Ticali era convinto che potessi farcela. Purtroppo, allenarsi 2 volte al giorno preparando una maratona e lavorare non coincidono molto.

In casa hai una avversaria tosta, Anna Incerti. Come organizzate le vostre giornate con gli allenamenti?
Non è semplice, quando Anna è a Udine corro sempre con lei, cercando di conciliare con i turni e cerco di darle una mano. Ma nei periodi di allenamento specifico scende a Bagheria per farsi seguire dal prof. Ticali, esigente e professionale nel volerla vedere per gestirla nel modo più ottimale. Sono sacrifici che dobbiamo fare, altrimenti medaglie come Barcellona 2009 e Daegu 2003 non arriverebbero.

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